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Le mamme al tempo del coronavirus

Le mamme al tempo del coronavirus fanno quello che fanno di solito.
Solo di più.
Se lavorano da casa, incastrano le pause con i compiti dei figli, il pranzo, le lavatrici e magari un po’ di cura della persona che non guasta.
Se sono costrette ad andare a lavorare, fanno i salti mortali per lasciare i figli nelle mani giuste, e tornano a casa la sera, magari un’ora dopo perché preferiscono non prendere i mezzi pubblici, con sensi di colpa che non se ne vanno nemmeno dopo litri di amuchina, magari col terrore di essere proprio loro a portare quel maledetto virus in casa.
Le mamme ai tempi del coronavirus, pensano che quel nome sembra un buffo gioco del destino, che la corona sulla testa se la sono sempre sentita un po’ loro, regine della famiglia e dei cuori dei loro figli, anche all’ennesimo “quanto rompi mamma”.
Le mamme ai tempi del coronavirus si improvvisano maestre mentre rispondono alle mail di lavoro, inventano giochi, cruciverba, quiz, cercano video educativi su youtube, tutto pur di rendere un po’ più leggera questa quarantena.
Le mamme al tempo del coronavirus contengono bimbi nervosi, che poi vuol dire tirati fuori a forza dalle loro abitudini, estirpati da scuola, sport, compagni di classe e di squadra, e loro lo sanno che una mamma può giocare, insegnare, pazientare, condividere, ma niente sarà mai come quattro calci al pallone su un prato con i tuoi migliori amici.
Le mamme al tempo del coronavirus asciugano lacrime di paura la sera prima di andare a dormire, spengono il televisore all’ora del TG perché non vengano alimentate, consolano bimbi stanchi di stare chiusi in casa e tristi perché non vedono amici da troppo tempo.
Le mamme al tempo del coronavirus guardano avanti; noi, che ci godiamo il presente e rimpiangiamo il passato per non guardarlo quel futuro che ci porterà via i nostri bimbi, trasformandoli in donne e uomini, oggi proviamo a dipingerlo di rosa quel futuro, in cui si immaginano i viaggi da fare, le feste di compleanno da organizzare, le vacanze, i film da vedere; sogniamo persino la pizza in quel locale che oggi non ci facciamo nemmeno portare a casa.
Le mamme al tempo del coronavirus guardano i propri figli, e pensano ai bambini vittime della guerra, e anche se pregano perché tutto torni presto alla normalità, si godono questo tempo sospeso, tolto alla frenesia di tutti i giorni per un evento difficile ma non cosi deflagrante, e sicuramente più confortevole di una pioggia di bombe.
Le mamme al tempo del coronavirus pensano alle altre mamme, si aiutano con i compiti, con i bambini, con i giochi scoperti on line, e aiutano le nonne, mamme al quadrato, perché tanto si sa, che sulle spalle delle donne il peso è sempre doppio.
Così le mamme al tempo del coronavirus pensano anche a quelle mamme per cui la casa è già una galera da un po’, per un marito geloso, per un genitore anziano da accudire, per un bimbo difficile di cui prendersi cura.
Le mamme al tempo del coronavirus si sono abituate presto, si sono abituate alle sue attese, agli spazi vuoti da riempire, ai tempi morti, ai pomeriggi infiniti, alle mattine di sole, ai caffè in solitaria alle 8 del mattino mentre la casa dorme e loro già picchiettano sulla tastiera.
Le mamme al tempo del coronavirus raccontano ancora una volta quel proverbio africano, che se le donne abbassano le braccia, il cielo viene giù.

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